Il lavoro del traduttore non consiste, come erroneamente o superficialmente a volte si potrebbe immaginare, nella mera traduzione di un termine da una lingua di partenza (detta "source language") ad una lingua di arrivo (denominata "target language") ma include anche un lavoro accurato e minuzioso di ricerca terminologica e di selezione linguistica.
Anche se la cultura odierna veicola continuamente il messaggio del "fatto presto e bene", è il caso di sottolineare che in questo tipo di professione il "presto e bene" è solo un'illusione.
Per approdare, infatti, ad un testo di arrivo che sia soddisfacente e pienamente convincente - non solo per il cliente ma prima di tutto per il traduttore che lo ha lavorato - è necessario attraversare un processo che include diverse fasi e precisamente: ricerca, riflessione, selezione e verifica finale.
In che cosa consistono concretamente queste fasi?
La prima, cioè la fase di ricerca, consiste nella ricerca dei termini che maggiormente possono rendere, nella lingua di arrivo (target language), la traduzione del termine presente nel testo di partenza (source text); questo tipo di ricerca prevede l'utlizzo di vari "strumenti del mestiere" come ad esempio: conoscenze acquisite dal traduttore, derivanti dall'imprescindibile esperienza, glossari precedentemente redatti, dizionari tecnici e, last but not least, collegamenti a reti di colleghi-traduttori professionisti, esperti nella coppia linguistica oggetto della traduzione. Tutte queste fasi sono necessarie tanto per le traduzioni tecniche che per quelle letterarie.
La riflessione
Consiste nel momentum, o intervallo mentale, che intercorre tra l'operazione del soppesare la maggiore o minore idoneità linguistica dei potenziali termini tra cui scegliere, da parte della mente del traduttore, e la scelta effettiva del termine che viene giudicato maggiormente idoneo allo scopo.
Questo intervallo di riflessione, in cui la mente del traduttore oscilla tra i vari "mi convince" / "non mi convince: cerca ancora", ponderando i pro ed i contro delle varie scelte linguistiche e terminologiche effettuabili, rappresenta una fase critica e cruciale del processo della traduzione ed è fondamentale che il traduttore impari a rispettarla e a non rinunciare mai a questo sacro "momentum" riflessivo, magari per la fretta di consegnare un lavoro o sotto l'influsso della pressione esercitata dai clienti che vogliono "subito" la traduzione, se non vuole pentirsene in seguito, quando si troverà di fronte ad un risultato approssimativo o poco curato..
Scontato forse a dirsi, la fretta è grande nemica della traduzione di qualità.
La selezione
Segue poi la fase della selezione cioè della scelta terminologica vera e propria che, in ultima analisi, si rivela anche la fase meno ostica di tutto il processo, se le prime due fasi sono state completate in modo accurato.
Verifica finale
Infine, una traduzione, per essere definita una "traduzione di valore" cioè eseguita a puntino, non può prescindere dalla fase della verifica finale, che, oltre a prevedere le immancabili "rifiniture" al testo, toglie anche tutti i dubbi al traduttore.
Questa fase può essere effettuata con l'ausilio di strumenti tecnici specialistici quali, ad esempio: dizionari di settore e specifici, dizionari monolingue, dizionari della lingua di arrivo ecc, nonchè, strumento preziosissimo grazie al magnifico sviluppo tecnologico del nostri tempo, ricorrendo alla community dei colleghi perennemente presente online.
Proprio quest'ultima fase diventa così, oltre che parte integrante del processo di lavorazione della traduzione, anche occasione di socializzazione e motivo per rinsaldare i legami virtuali professionali con i colleghi e - perchè no?! - anche di amicizia.